A
proposito di Tuvixeddu
La
nostra posizione
Tuvixeddu
rappresenta, a Cagliari, la sintesi di quello che si può fare e non
si fa. Sono svariati i motivi ma qui vorremo dire la nostra, a
proposito di un articolo comparto sull' Unione Sarda, quotidiano della
città. Abbiamo inviato il seguente comunicato, pubblicato il 15
aprile 2007.
Ho letto l'interessante articolo di Marcello Cocco relativo a Tuvixeddu ed ai rapporti tra i gruppi
ambientalisti a Cagliari.Premetto che faccio parte del Circolo Speleologico Sesamo 2000 e che sono
sempre stato ambientalista convinto ed impegnato e cito, tanto per fare un esempio, le
iniziative per la salvaguardia del colle di San Michele, giusto trent'anni fa.Vengo quindi da lontano e credo
che su Tuvixeddu occorra chiarire almeno tre punti: 1) la zona è completamente degradata da decenni ed ho sempre avuto difficoltà ad entrarvi per i miei studi di speleologia urbana, mentre non hanno avuto alcun problema tombaroli e vandali.
2) Tuvumannu, sul quale insistono palazzi di edilizia popolare,da via Codroipo a via Castelli e dove si vorrebbe realizzare l'insediamento residenziale, è lo stesso degradato ed è separato dalla necropoli da un canyon scavato per estrarre la materia prima per l'impianto di via Santa Gilla.
3) Chi dice che il forno per la calce é archeologia industriale non ha detto niente quando la galleria aerea che sovrastava via Santa Gilla è stata demolita.
4) Gli accordi di programma andrebbero rispettati perché chi li ha sottoscritti, nel 2000, era legittimato a farlo perché democraticamente eletto dai cittadini.
5) L'accordo, proprio percé frutto di intese tra privati ed istituzioni pubbliche, è visto nell'ottica generale di risanamento di tutta l'area.
Tra i gruppi che partecipano alle svariate iniziative sono in sintonia, pur con qualche logico distinguo,con l'amico Roberto Copparoni degli Amici di Sardegna e di Marcello Polastri del Gruppo Cavità Cagliaritane,
coi quali, in tempi passati ho condiviso l'impegno per la salvaguardia della necropoli.L'augurio è quello di vedere (ma quando?) l'area risanata e visitabile perché non riesco a capire quale
sia il valore del sito archeologico se poi, di fatto, per visitarlo dobbiamo fare riferimento allo studio del
Taramelli di un secolo fa.
Cordiali saluti
Antonello Floris
Circolo Speleologico Sesamo 2000.
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